B&B Perugia: La Terrazza Fio…Rita nel borgo di Ripa

B&B Perugia - La Terrazza Fio…RitaCi racconta Giulia…
La scorsa estate, alla ricerca di un posticino tranquillo a Perugia e dintorni dove alloggiare per una breve fuga romantica, io e il mio fidanzato abbiamo avuto la fortuna di scoprire, a pochi chilometri dal capoluogo umbro, la località di Ripa, un piccolo paese di soli 700 abitanti. Qui la tranquillità e la pace che si respirano, a dispetto del caos della vita nelle grandi città, sembrano quasi surreali.

Il castello che racchiude il paese fu costruito nel XIII secolo dal comune di Perugia, alla quale l’allora villaggio aveva dichiarato fedeltà. La struttura è caratterizzata dal particolare “contrasto” tra la cinta muraria esterna, dalla particolare forma ovale, e l’ortogonale schema urbanistico interno.

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Cosa vedere a Todi, città ideale dell’Umbria

vigneto in Umbria a TodiSituata a pochi chimoletri da Perugia e Orvieto, ed immersa nel parco fluviale del Tevere, Todi è il cuore verde dell’Umbria. Arroccata poi su un colle da cui domina la valle sottostante, ha una posizione invidiabile che da sola potrebbe giustificare la definizione di “città ideale”.
Ma passeggiando per i vicoli, attraversando le piazze, assaggiando vini e piatti tipici, si possono scoprire molti altri buoni motivi per cui Todi è “splendidissima”, oggi come nell’antichità.

Leggete le 10 cose da vedere e da fare a Todi e vi renderete conto che un solo giorno non è sufficiente per poter apprezzare quanto questo borgo e la sua campagna hanno in serbo per voi.

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Il Parco di Pinocchio a Collodi: percorso fiabesco d’arte e natura

Parco di Pinocchio - PescecanePiù ci penso e più mi convinco che sia proprio bel un posto dove portare in gita gli adulti, il Parco di Pinocchio.

Si trova a Collodi, una frazione di Pescia (Pistoia), a valle di un piccolo e scenografico aggregato di case che scendono a cascata da un colle, luogo d’infanzia di Carlo Lorenzini, autore della celebre fiaba. Ho visitato il Parco una mattina d’inverno, e non c’era quasi nessun altro ad esplorarlo e a perdersi tra i sentieri della fiaba in quella tiepida giornata di sole.

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Cosa e dove mangiare in Langhe e Roero

Ristorante Il CentroIl blog tour di Italy Different cui ho partecipato a inizio marzo è stata una splendida esperienza all’insegna di gusto e prodotti tipici della cucina piemontese. Chi mi conosce sa quanto sia sensibile al richiamo del mangiare bene, potevo pertanto tralasciare di darvi alcuni consigli su cosa e dove mangiare in Langhe e Roero? Ovviamente no! :)

La prima tappa di questo viaggio gastronomico si trova a Priocca, paese in provincia di Cuneo dove negli anni Cinquanta la famiglia Cordero ha aperto Il Centro, un locale che da alcuni mesi è diventato un ristorante stellato Michelin. Un riconoscimento meritato, non solo per la varietà e qualità dei piatti, ma anche per l’attenzione ai minimi dettagli (squisita la tazzina di caffé con tanto di coperchio), l’eleganza dell’ambiente e l’atmosfera conviviale. Risultato di questa felice alchimia è la riscoperta di quel lento indugiare a tavola che consente di gustare a fondo tanto il piacere del cibo quanto quello della conversazione. Parte del merito va a Enrico Cordero, che da bravo anfitrione sa mettere a proprio agio i suoi commensali, facendoli sentire a casa. E’ questo il valore aggiunto che mi fa apprezzare un ristorante piuttosto che un altro: l’ospitalità.
Dei piatti assaggiati, tutti buonissimi, ve ne segnalo uno: il fritto misto alla piemontese. E’ il piatto dei giorni di festa, in cui si frigge di tutto, dalle interiora alle più tradizionali costoletta di agnello e cotoletta, dalla verdura alla frutta. E dulcis in fundo anche il semolino e l’amaretto fritti, entrambi assolutamente da provare! Continue reading

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Castlefield: tra barche a vapore e Rivoluzione Industriale

Castlefield - quartiere di ManchesterTutti sanno che la Rivoluzione Industriale è cominciata in Inghilterra, ma pochi conoscono il luogo preciso: si tratta di un quartiere residenziale chiamato Castlefield, moderno, tranquillo e a tratti un po’ posh.

Castlefield si trova a Manchester, nel nord ovest inglese, dove c’è quasi sempre brutto tempo. È qui dove tutto ha inizio: i romani arrivano nel 79 d.C., costruiscono un forte lungo il fiume Irwell e lo chiamano Mamucium; il primo nucleo di Manchester è formato (le rovine del forte romano sono ancora visibili, anche se la loro effettiva originalità fa suscitare qualche dubbio).

Ben presto nascono i primi canali manmade (artificiali): il primo, il Bridgewater Canal, aperto nel lontano 1761. Seguono poi il Rochdale Canal e il Manchester Ship Canal – per nominare i più famosi – e tutta una serie di canali secondari che scorrono per la città, attraversano il centro e salgono attraverso i gli edifici nuovissimi del Northen Quarter e il gay village di Canal Street, che così si chiama non a caso.

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Genova, come Napoli (profondità malinconiche)

Genova“Mi ricorda molto Genova”, ho sentito ripetere a diverse persone che erano già state nel capoluogo ligure, prima di vedere Napoli. E non capivo mai bene a cosa si riferissero, non sapevano spiegarmelo. Poi finalmente ci sono andata, lì a Genova, e ho capito anche io.

Non è il mare, non è la varietà umana, non è la vivacità culturale, non sono i vicoli stretti. O meglio, non solo. Ciò che ho percepito nell’aria passeggiando per Genova è una sorta di maestosità malinconica, di spigolosa benevolenza, di fiera decadenza. Ho visto palazzi grandiosi anneriti dal tempo, ho visto facce di ogni tipo, alcune sorridenti e altre meno.

E ho sentito una poetica presenza aleggiare in ogni vicolo, che mi suggeriva che proprio lì bisognava cercare l’essenza delle sue canzoni. Come allo stesso modo si può comprendere la filosofia di Eduardo solo dopo aver visto con i propri occhi i vicoli e certi volti di Napoli.

Così finalmente ho capito che non è somiglianza, ma assonanza di umori ciò che lega queste due città. Così diverse nella propria rispettiva profondità, ma accomunate da una volontà pigra di preservare il passato nel presente, mostrando persino le proprie macerie senza pudore, senza paura di non piacere. Sfacciate, irritanti. Meravigliose.

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Museo dei Cavatappi a Barolo

museo dei cavatappiIl Museo dei Cavatappi a Barolo è stato per me un’autentica sorpresa del blog tour nelle Langhe e nel Roero organizzato da Italy Different.
Ripenso a quel pomeriggio, quando guardando la posta vedo la mail con il programma, curiosa come sono lo apro immediatamente, il mio sguardo vaga tra nomi di ristoranti e cantine, che rendono subito molto interessante il pensiero di questo fine settimana differente dal solito, e poi si sofferma sulla fondazione di Cesare Pavese… ecco finalmente una buona occasione per tornare a Santo Stefano Belbo. E poi c’è quel Museo dei Cavatappi. Che strano, penso tra me e me, chissà come sarà venuta in mente l’idea di realizzare un simile museo, in fondo cosa mai ci sarà da raccontare sui cavatappi?

E invece mi sbagliavo, e tanto! L’ho scoperto in un sabato pomeriggio di inizio marzo, quando ho imparato che c’è un piccolo mondo dietro questo oggetto di uso comune.
In tutto sono 500 i cavatappi esposti, e di comune molti hanno davvero ben poco. Ora è la forma che non ti aspetteresti, ora sono le dimensioni incredibilmente minuscole, ora il materiale inusuale, insomma tutto sorprende e fa di questo luogo un museo diverso dal solito. Così ho deciso di parlarvene descrivendo alcuni degli esemplari che più mi sono piaciuti… insomma eccovi la mia personale lista dei cavatappi più curiosi. Continue reading

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