Genova, come Napoli (profondità malinconiche)

Genova“Mi ricorda molto Genova”, ho sentito ripetere a diverse persone che erano già state nel capoluogo ligure, prima di vedere Napoli. E non capivo mai bene a cosa si riferissero, non sapevano spiegarmelo. Poi finalmente ci sono andata, lì a Genova, e ho capito anche io.

Non è il mare, non è la varietà umana, non è la vivacità culturale, non sono i vicoli stretti. O meglio, non solo. Ciò che ho percepito nell’aria passeggiando per Genova è una sorta di maestosità malinconica, di spigolosa benevolenza, di fiera decadenza. Ho visto palazzi grandiosi anneriti dal tempo, ho visto facce di ogni tipo, alcune sorridenti e altre meno.

E ho sentito una poetica presenza aleggiare in ogni vicolo, che mi suggeriva che proprio lì bisognava cercare l’essenza delle sue canzoni. Come allo stesso modo si può comprendere la filosofia di Eduardo solo dopo aver visto con i propri occhi i vicoli e certi volti di Napoli.

Così finalmente ho capito che non è somiglianza, ma assonanza di umori ciò che lega queste due città. Così diverse nella propria rispettiva profondità, ma accomunate da una volontà pigra di preservare il passato nel presente, mostrando persino le proprie macerie senza pudore, senza paura di non piacere. Sfacciate, irritanti. Meravigliose.

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4 Responses to Genova, come Napoli (profondità malinconiche)

  1. Serena says:

    Conosco bene Genova ma non sono mai andata a Napoli.
    Però le tue parole mi sono piaciute tantissimo e le terrò in mente fino a quando non visiterò la città partenopea. Bacio.

  2. Marco says:

    Ciao hai percepito molto bene. p.s.:sono di Genova :) Mi sono iscritto sul vostro spazio twitter. Grazie Ciao

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