Cosa vedere a Todi, città ideale dell’Umbria

vigneto in Umbria a TodiSituata a pochi chimoletri da Perugia e Orvieto, ed immersa nel parco fluviale del Tevere, Todi è il cuore verde dell’Umbria. Arroccata poi su un colle da cui domina la valle sottostante, ha una posizione invidiabile che da sola potrebbe giustificare la definizione di “città ideale”.
Ma passeggiando per i vicoli, attraversando le piazze, assaggiando vini e piatti tipici, si possono scoprire molti altri buoni motivi per cui Todi è “splendidissima”, oggi come nell’antichità.

Leggete le 10 cose da vedere e da fare a Todi e vi renderete conto che un solo giorno non è sufficiente per poter apprezzare quanto questo borgo e la sua campagna hanno in serbo per voi.


Umbria Cantina Peppucci: vini1) Fare enodegustazioni di vini locali è uno di quei piaceri cui uno slow traveller non può rinunciare. Un wine tour in Umbria è un viaggio tra bontà e bellezza: la bontà dei vini e la bellezza del paesaggio. Così, percorrendo la strada romana che collegava Todi alla Flaminia consolare, per arrivare alla Cantina Peppucci, tutt’intorno vedo campi e boschi estendersi a perdita d’occhio, ed arrampicarsi lungo i fianchi di morbide colline. Un mare verde increspato su cui, come una nave solitaria, si staglia l’imponente sagoma del monastero di Sant’Antimo. Questo antico complesso abbaziale è ora il fulcro dell’azienda vitivinicola della famiglia Peppucci. A gestire l’attività è il giovane Filippo insieme alla madre; il loro obiettivo è quello di produrre vini che siano autentica espressione di questa terra, e per raggiungerlo si usano esclusivamente uve della cantina Peppucci, ovvero quando alla quantità si privilegia la qualità.

Casa dipinta a Todi - Umbria2) Visitare a Todi la casa dipinta di Patrick Ireland (alias Brian O’Doherty) e di Barbara Novack è come entrare in un’opera d’arte contemporanea, in continuo divenire, ossia quanto non ti aspetteresti di trovare in un borgo medievale. Un contrasto che però non stride, piuttosto genera stupore, quasi ci si trovasse in un luogo fantastico. Colori vivaci e geometrie lineari rivestono quasi interamente le pareti delle stanze, nascondendo profondi significati simbolici. Chiave per sciogliere l’enigma è l’OGHAM, una lingua estinta da oltre 1200 anni, con cui gli antichi Irlandesi tradussero l’alfabeto romano in linee. Così, quelli che apparentemente sembrano rigorismi geometrici fini a se stessi si rivelano essere delle lettere. E le sorprese continuano quando si scopre che dietro ad una simile scelta, come a quella del nome d’arte Patrick Ireland, c’è il Bloody Sunday del 1972, e la volontà di sodalizzare con il popolo irlandese, di ricordare le vittime innocenti di quella domenica sanguinosa. La casa è aperta solo su prenotazione e si può visitare accompagnati dalle guide turistiche di Todi, Luca ed Elisa. Lei e Alessandra di Discovering Umbria sono stati i due formidabili ciceroni che devo ringraziare per avermi fatto scoprire alcune chicche nascoste come questa.

Penne alla norcina: cucina umbra3) Mangiare le specialità della cucina umbra vuol dire sicuramente provare la pasta alla norcina, preparata con panna e la salsiccia di Norcia, non proprio un piatto dietetico, ma buonissimo!
Se andate a Todi, dovete provare anche il celebre tartufo: è un classico condimento di bruschette, primi e secondi piatti, insomma una presenza quasi immancabile sulle tavole di un qualsiasi ristorante tipico dell’Umbria. E poi ancora le altrettanto famose zuppe di legumi, la cacciagione, i funghi… non c’è che dire l’Umbria sa come prendere per la gola ;)
Per gustare al meglio tutti questi sapori, vi suggerisco di optare per una piccola trattoria, come quella di Piero e Silvana. Ambiente rustico, conduzione familiare, cucina casalinga (anche il pane è fatto in casa), piatti semplici ma ricchi di gusto: ecco gli ingredienti di questo locale che si trova lungo il corso più importante, che va dalle mura alla piazza principale.

Chiesa di San Fortunato a Todi4) Scoprire i luoghi dove visse Jacopone da Todi, l’altro grande frate poeta dell’Umbria. Solo che a differenza del poverello d’Assisi, venerato come santo dalla Chiesa, la sorte dell’autore delle Laude è stata ben diversa. Lui che passò da una vita libertina ad una condizione di totale penitenza, lui che divenuto frate a 48 anni fu poi scomunicato e incarcerato a 67 anni, per essersi opposto all’elezione di papa Bonifacio VIII, lui a distanza di secoli continua a essere una figura discussa. A tal punto scomodo che sulla sua lapide nella chiesa di San Fortunato fu volutamente anticipata di dieci anni la data della sua morte, così da stendere un velo sul periodo della sua scomunica, fatto questo che tuttavia non ha impedito a Jacopone di diventare nei secoli “beato vox populi”.
Altra meta di questo tour jacoponico è Palazzo Pongelli, dimora cinquecentesca appartenuta fino alla metà del ’700 alla famiglia del frate, e visitabile solo con Todiguide.

Si conclude qui la prima parte dei miei suggerimenti su cosa fare e vedere a Todi, a breve potrete leggere qui anche la seconda parte ;)

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2 Responses to Cosa vedere a Todi, città ideale dell’Umbria

  1. Aury says:

    Grazie Chiara,
    sarò in Umbria tra due settimane, a 25 Km da Todi. Credo proprio che una visita non me la farò mancare, sperando che le Poppee e le Beatrici di turno mi diano modo di godermi il dolce peregrinare tra i vicoli della città ;)
    Aury

    • Chiara says:

      Ciao Aury, e grazie :) L’Umbria è davvero una terra splendida e ricca di bontà da gustare! Beata te che presto avrai modo di averne nuovamente un assaggio… Buon #aciascunoilsuo ;)

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