Il tassello mancante, o del sognar viaggiando #BTO2011

Slow Travel - BTO 2011La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è semplice vita o vacanza, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, con un complicato processo, costruendosi una sua delicata architettura, senza tempo. [Maruja Torres, scrittrice spagnola]

Il viaggio, il sogno. Il viaggio come sogno. Al BTO 2011 si è parlato di narrazioni legate ai luoghi, di emozioni ed emotoni, e dell’emergenza di un nuovo turismo, più attento, più lento, più consapevole del senso del viaggiare. E per questo più difficile da conquistare.

Il turista lento – o quantomeno che rallenta – è in cerca di luoghi accoglienti che sappiano conquistarlo attraverso una suggestione, attraverso un dettaglio che fa la differenza e che si trasforma rapidamente nell’incipit di un racconto, il racconto di un viaggio che “valeva la pena fare”. Perché il viaggio non può deludere le aspettative, soprattutto quelle di un turista lento: il nostro viaggiatore romantico e sognatore non potrebbe mai perdonarsi di aver mancato il bersaglio, di essersi lasciato ingannare da una falsa promessa, di aver concesso a qualcuno di infrangere il suo sogno.

Al BTO 2011 si è tracciato un identikit del turista lento, e si è discusso della possibilità di costruire pacchetti, offerte e itinerari turistici che possano soddisfare la crescente domanda di questa nuova forma di turismo, più sostenibile, e forse anche più elitaria/solitaria.

Ma non è questa, probabilmente, la sola strada da percorrere.

Ogni luogo, ogni struttura turistica, ogni persona che fa dell’accoglienza il proprio mestiere ha sicuramente una storia da raccontare, è un tassello di quel sogno che il turista lento non vede l’ora di collezionare. Accade però che soprattutto nel nostro paese il viator (lentus) faber itinĕris sui: individuata la meta spesso sulla scia di una suggestione – a volte basta un’immagine – la scelta della struttura ricettiva è sempre accompagnata da una meticolosa ricerca di indizi – e sempre di più in rete – che gli consentano di scegliere esattamente ciò che fa al caso suo. Perché ogni turista, soprattutto quello elitariamente lento, è un caso a parte. O vuole comunque sentirsi tale.

E allora, come conquistarlo? Il turista lento non ama essere preso all’amo. Anzi, rifugge da ciò che è marcatamente affabulatorio. Il turista lento desidera sentirsi protagonista della propria scelta, e preferisce mettere da solo insieme i tasselli – i tempi e i luoghi – del proprio sogno di viaggio.

Una soluzione, per chi offre ospitalità, potrebbe allora essere quella di lavorare proprio sul costruire tasselli di narrazioni, che ciascun turista possa prendere e combinare insieme per alimentare il proprio sogno. Per questo ogni struttura ricettiva dovrebbe saper raccontarsi con generosità, verità e cura dei dettagli, e allineare il proprio racconto a quello del proprio territorio, entrare in risonanza con esso e diventarne parte integrante. E se non si riesce da soli, non bisognerebbe indugiare nell’affidare il proprio racconto a professionisti della narrazione.

In questo modo diventerà più semplice entrare in sintonia con quel turista sognatore, che non vede l’ora di scegliere finalmente con convinzione in che direzione far procedere il proprio personalissimo sogno di viaggio.

Un sogno da accompagnare, indirizzare, ma che nessuno si azzardi mai a manipolare.

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2 Responses to Il tassello mancante, o del sognar viaggiando #BTO2011

  1. Annalisa says:

    “La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è semplice vita o vacanza, ma un sogno.”
    Bello! E anche questa idea: “Una soluzione, per chi offre ospitalità, potrebbe allora essere quella di lavorare proprio sul costruire tasselli di narrazioni, che ciascun turista possa prendere e combinare insieme per alimentare il proprio sogno.”

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